Tempo, politica, fiducia: le parole chiave della questione Todde
- Matteo Cardia
- 4 gen
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 5 gen
La dichiarazione di decadenza per la presidente della Regione scuote il dibattito, ma servirà tempo per capire

Un atto amministrativo, la politica, il funzionamento del Consiglio regionale e della carica della presidenza. Le competenze e i dubbi si mischiano in una serata del 3 gennaio che sembra poter segnare la fine della presidenza Todde, dichiarata decaduta dalla carica di consigliera regionale dal Collegio Regionale di Garanzia Elettorale cagliaritano. Almeno appare così inizialmente, quando i giornali e i siti informativi devono battere la notizia velocemente. Ci sarà bisogno di tempo, invece, per capire come le cose andranno. Sul piano giuridico e sul piano politico, una storia che sembra aver sorpreso tutti, tranne la stessa presidente della Regione Alessandra Todde, è ancora da decifrare. Anche se, qualche ammacco, potrebbe in ogni caso restare.
La notizia
Prima L’Unione Sarda, poi tutti i restanti attori dell’informazione sarda, fino a varcare il Tirreno e arrivare nelle redazioni nazionali. La notizia della dichiarazione di decadenza che arriva dal Collegio Regionale della Garanzia Elettorale ha scosso un dibattito pubblico isolano ancora intorpidito dalle feste. Inadempienze nella rendicontazione delle spese elettorali e mancata chiarezza dal punto di vista procedurale. [1] Queste le motivazioni, basate su sette punti, su cui è strutturato l’atto di ingiunzione che la sezione della Corte d’Appello di Cagliari ha indirizzato al Consiglio regionale che ora dovrà attendere la convocazione del presidente dell’Aula Piero Comandini e il lavoro della Giunta delle Elezioni, organo del Consiglio che avrà novanta giorni per esaminare il caso. Saranno poi i consiglieri a pronunciarsi sull’incompatibilità di Todde. L’immediatezza, dunque, non sarà uno degli elementi principali del caso. Al contrario della risposta della presidente della Regione, arrivata sui propri canali social a stretto giro, in cui ha reso noto il proprio ricorso: “Sono qui, determinata a portare avanti il mio lavoro quotidiano con dedizione, sempre ed esclusivamente al servizio dei sardi e dei loro interessi. La notifica della Corte d'Appello rappresenta un atto amministrativo che affronterò nelle sedi opportune perché ho piena fiducia nella magistratura”. Una presa di posizione che dovrebbe portare a uno stallo, almeno fino alla pronuncia sul ricorso annunciato, probabilmente, del tribunale amministrativo regionale. La linea è stata confermata dalle parole di Todde nella conferenza stampa tenuta al mattino di oggi, sabato 4 gennaio: “Non sento alcuna spada di Damocle sulla testa, ho la piena legittimazione di continuare a lavorare per i sardi e così farò”. [2]
Il lato politico
Per la concretezza di eventuali effetti giuridici, insomma, ci sarà da attendere. La questione, tuttavia, si è fatta immediatamente politica. Un’occasione di compattezza per le opposizioni in Consiglio regionale che hanno visto nella notizia una piaga del cosiddetto Campo Largo su cui porre il dito. “Le regole vanno rispettate”, il punto di partenza di ogni dichiarazione, con i distinguo legati solo alla decisione di porre sul tavolo la possibilità di tornare alle urne. Il voto non è però qualcosa di scontato e gli equilibri del palazzo di via Roma, al momento, resteranno cristallizzati in attesa della pronuncia del tribunale a cui Todde presenterà ricorso, senza escludere poi eventuali prolungamenti. Il condizionale, però, resta il tempo verbale obbligatorio. L’atto, infatti, resta qualcosa di tangibile. E tangibili potrebbero essere le conseguenze per l’immagine della presidente della Regione, che aveva fatto della trasparenza uno dei punti della propria campagna elettorale e del primo anno di vita della propria Giunta. Il tempo darà le risposte, non solo sul piano individuale, ma anche sull’influenza nell’azione della macchina della Giunta regionale stessa e nel dibattito pubblico generale. Soprattutto perché l’ingiunzione va a occupare spazio in un’agenda che per la Giunta Todde era già colma di impegni, a partire dalla discussione della nuova normativa sulla riorganizzazione delle Aziende sanitarie locali e la legge finanziaria annunciata, ma posticipata, a causa di una impellenza chiamata mal funzionamento del sistema sanitario nell’Isola che ha portato a più di un dissidio interno. Probabili cambiamenti che metteranno alla prova una maggioranza che è sembrata reagire compatta, anche se lentamente, alla notizia. Con gli attori in gioco che dovranno comprendere in breve tempo i passi da compiere e come non disperdere il bene più prezioso: quello della fiducia, che anche per la presidente Todde potrebbe essere improvvisamente difficile da custodire.
Fonti
[1] Giuseppe Centore, Alessandra Todde decaduta, tra le spese contestate una bolletta di 153 euro, La Nuova Sardegna, 4 gennaio 2024, https://www.lanuovasardegna.it/regione/2025/01/04/news/alessandra-todde-decaduta-tra-le-spese-contestate-una-bolletta-da-153-euro-1.100641330
[2] Redazione, Alessandra Todde decaduta: «Nessuna spada di Damocle, resto a lavorare per i sardi» – VIDEO, La Nuova Sardegna, 4 gennaio 2024 https://www.lanuovasardegna.it/regione/2025/01/04/news/alessandra-todde-decaduta-nessuna-spada-di-damocle-resto-a-lavorare-per-i-sardi-video-1.100641446
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