Primo affondo per il Cagliari: sconfitta al Via Del Mare
- Francesco Ortu
- 3 set 2024
- Tempo di lettura: 3 min
La prima trasferta si rivela amara per i rossoblù, con i sardi che vengono sconfitti dal Lecce per 1-0. Una prestazione, da parte degli uomini di Nicola, che ha attirato non pochi dubbi e critiche.
Il match
I sardi non cambiano d’abito, e mantengono intatto l’11 titolare vistosi nella partita di Como. L’incontro offre un brivido per i rossoblù dopo soli pochi minuti: retropassaggio scellerato di Mina che regala palla a Krstovic il quale supera Scuffet ma sbatte di fronte al muro di Luperto mancando un’occasione incredibile. Il Lecce sembra essere più in palla e dinamico, ma le successive due occasioni sono per gli isolani che prendono prima una sfortunata traversa di Luvumbo al termine di una grande azione e, successivamente, una grande volèe di Piccoli finisce fra le braccia di Falcone.
Però, come si suole dire, gol sbagliato e gol subito. Al 26° Deiola, in copertura, pasticcia e manda in maniera goffa in calcio d’angolo. Corner che vede l’applicazione vincente di uno schema con battuta corta da parte dei salentini che trovano la torre di Gaspar e l’imbucata del solito Krstovic. I cagliaritani provano a rimetterla in pari, ma sono nuovamente i ragazzi di Gotti a dimostrarsi più pericolosi, arrivando vicino al raddoppio di punizione. Sul fine di primo tempo Dorgu entra in maniera molto pericolosa su Prati, con il pugliese che viene ammonito e, su richiamo del VAR, vede sventolarsi in faccia il cartellino rosso.
Nel secondo tempo Nicola prova a ribaltarla, buttando dentro forze fresche e peso offensivo come Lapadula. I giallorossi sono però organizzati e ripartono con campo e pericolosità. Parte l’assedio dei rossoblù, ma si rivela sterile, stanco e confusionario. L’assalto sbatte contro i frangiflutti domestici, non andando quasi mai a costituire un vero e proprio pericolo nonostante la superiorità numerica, esclusa la traversa colpita da Viola a pochi metri di distanza e con un Falcone pressochè immobile e battuto. I salentini ottengono quindi la prima vittoria stagionale, per i sardi questo è un appuntamento nuovamente rinviato.
Tra confusione e sterilità
Le prime giornate hanno dimostrato un Cagliari capace sì di fornire intensità e “garra”, che è però andata a scemare nell’ultima frazione, sia a Como che a Lecce. Oltre al calo di ritmo emerge un problema generalmente riconosciuto fra i commentatori veri e i tifosi: l'assenza di un attaccante affidabile. I vincoli di bilancio e l’affollamento senza uscite nella rosa hanno di certo costituito un serio impedimento. Ad oggi il reparto offensivo rossoblù consta di due 35enni che hanno dimostrato una scarsa vena realizzativa in Serie A, un giovane come Piccoli che potrebbe offrire un grande apporto, con doti che sta già mettendo in mostra, ma che per adesso non ha mai offerto un bottino realizzativo particolarmente elevato, nonché Luvumbo e Mutandwa, due incognite per continuità o apporto. Oltre a ciò è anche storicamente e statisticamente noto che le squadre del neo tecnico Nicola non si sono mai messe particolarmente in luce per la prolificità.
Il campionato risulta appena iniziato, ma va comunque ricordato che nel calcio vince chi segna e quanto visto in queste tre giornate può già rappresentare una piccola spia rossa da tenere sotto attenta osservazione in vista di gennaio.
Un'altra problematica riguarda la pochezza tecnica: in attesa del rientro di Gaetano, i sardi, pur dimostrando grande intensità e quantità in mezzo al campo, stanno soffrendo la limitatezza della manovra caratterizzata dal troppo equilibrio e dalla troppa muscolarità del centrocampo a scapito di fantasia e qualità. Aspetto che anche contro il Lecce ha portato Pavoletti&co, quando terminata la benzina nelle gambe, a subire quasi inermi e a non avere capacità di reagire le manovre avversarie. Alla guida tecnica l’arduo lavoro di collimare queste due necessità che si sono manifestate dopo i primi 270’ di questa serie A dando prova che vi sia solo un problema congiunturale e rimettendo nella giusta rotta la barca che si appresta, come ormai consueto, ad affrontare le forti e rovinose tempeste di questo campionato.
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