Cagliari, nuovo crollo: Bologna corsara alla Unipol Domus
- Francesco Ortu
- 2 nov 2024
- Tempo di lettura: 3 min

Un Bologna in crisi di risultati riaccende la luce nella notte cagliaritana, battendo agevolmente il Cagliari per 2-0. Un risultato che mette fine in modo ruvido al piccolo ciclo virtuoso rossoblù e fa riaccendere un campanello d’allarme.
Il match
Dopo l’esperimento di Udine, bocciato dalla prova empirica, il mister dei sardi torna alla difesa a 4 con un piccolo turnover che vede stravolgere il centrocampo, con Prati al posto dello squalificato Makoumbou e Marin al posto di Adopo. In avanti Gaetano e Viola in un inedito tandem alle spalle del solito Piccoli. Il Cagliari parte subito forte e sfacciato andando incredibilmente vicino alla marcatura con Gaetano che manca di un soffio il primo timbro stagionale. Il Bologna sembra stordito, ma non si scompone per questa pressione rossoblù. Il fuoco dei padroni di casa si spegne però al primo soffio, e sono i felsinei a trovare il coraggio e il pallino della gara. Controllo che non verrà meno in tutti i 90 minuti.
La superiorità tecnica si fa sentire già intorno al 20°, con Orsolini che arriva alla conclusione. Dopo pochi minuti, sempre sull’assist Ndoye-Orsolini l’esterno ex Juve ed Ascoli spreca un’occasione ghiottissima con la retroguardia cagliaritana che sta a guardare. Ecco che però, al 35°, l’attaccante della squadra di Italiano aggiusta la mira e dopo aver recuperato il pallone da Gaetano va di doppio passo e infila vicino al portiere rossoblù che potrebbe fare di più, ma la conclusione è insidiosa. Con una scientifica e quasi inquietante puntualità, va di nuovo a tabellino contro la squadra sarda, una delle sue vittime preferite. Il Cagliari prova a produrre, ma, a parte il tiro di Piccoli al 39°, è un completo assolo Bologna, complice anche un Cagliari abbastanza sterile.
Nel secondo tempo gli isolani non hanno neanche il tempo di mostrare con che testa siano usciti dagli spogliatoi perchè, dopo appena 6’ subiscono un gol, con uno Scuffet qua rivedibilissimo. Il Cagliari prova a reagire, ma gli sforzi non sono abbastanza. Viola&co provano a crescere, e Nicola prova a tornare al 4-4-2 con i cambi per dare maggiore equilibrio. Ma lo scontro è impari, e le azioni latitano. La testa si spegne di nuovo, e arriva una sconfitta senz’appello.
Qualcosa si è rotto
I risultati forse provenivano dalla fortuna, ma le prestazioni avevano comunque dato prova di una squadra viva, arrembante e capace di salvare almeno l’apparenza, se non il punteggio. Opinione diffusa era infatti che l’atteggiamento completamente sbagliato si fosse visto solamente in occasione della partita con l’Empoli. Le ultime due partite vedono però seri passi indietro, sia in campo che in panchina. La scelta contro i friulani dell’Udinese di scendere in campo con un assetto particolarmente indigesto alla rosa ha restituito una squadra che ha giocato solo con il ritorno alla difesa a 4, provando a fare la partita in inferiorità numerica. Nella partita contro gli emiliani della Unipol Domus ci si presenta con una squadra inedita e sperimentale, ma soprattutto con un centrocampo troppo leggero e completamente inadatto rispetto ai valori tecnici degli avversari che, senza uomini di rottura contro, si ritrovano agevolati nel palleggio e nella circolazione.
Un doppio turnover che ha mostrato la poca malleabilità della rosa e la coperta corta, oltre che a mettere la spunta rossa su possibili future scelte. Coperta corta che si vede soprattutto in attacco, con il solo Piccoli che mostra valori di categoria, il cui fiato inizia però ad accorciarsi vistosamente. Ma non solo, il divario fra panchina e undici titolare risulta una chiara rivisitazione degli uomini in rosa. In ogni caso il vantaggio accumulato nelle precedenti giornate si è visto ridimensionato, con Monza e Venezia che hanno pressochè annullato il divario con la squadra sarda che rimane, momentaneamente, fuori dalla zona rossa ma molto vicino. Le prossime sfide contro Lazio e Milan mettono però paura, considerando i passi indietro. Servirà dunque il miglior Cagliari possibile, capace di reggere queste libecciate che si avvicinano sempre più forti. Con il cannocchiale del navigatore che non dovrà puntare solo il prossimo impegno, ma anche il mercato di riparazione il quale sarà vero crocevia di quella che si prospetta l’ennesima travagliata stagione
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