Cagliari: a Udine arriva una sconfitta dolorosa
- Davide Casula
- 27 ott 2024
- Tempo di lettura: 3 min

Nel primo anticipo del venerdì, il Cagliari cade 2-0 sul campo dell’Udinese. Una partita senza dubbio condizionata dall’espulsione di Makoumbou, arrivata alla mezzora del primo tempo, con i rossoblù mai in gioco e totalmente spaesati, al cospetto di un avversario cinico nello sfruttare alla perfezione le occasioni avute.
Il match
Al Blunenergy Stadium, in vista del turno infrasettimanale, il tecnico Nicola vara importanti accorgimenti all’undici iniziale, cambiando di fatto anche il modulo di gioco: si passa al 3-4-1-1, confermato in blocco l’ormai trio difensivo (Luperto-Mina-Zappa), sugli esterni dentro Azzi e fuori Zortea, in cabina di regia mantiene il posto Makoumbou con al suo fianco Adopo e Marin, mentre in avanti, alle spalle di Piccoli, trova spazio Gaetano.
I primi minuti di gioco vedono un’attenta fase di studio da parte delle due compagini, i bianconeri provano con un pizzico di cattiveria in più a farsi vedere dalle parti di Scuffet, mentre i sardi impostano una partita basata fondamentalmente sul contenimento e possibili ripartenze. Allo scoccare della mezzora, senza che vi sia stata alcuna occasione clamorosa, l’andamento della partita è segnato dalla grave disattenzione di Makoumbou. Il giocatore congolese, all’altezza del centrocampo, trattiene per la maglia l’avversario, bloccando di fatto il contropiede. Per lui scatta il secondo giallo e Cagliari in dieci uomini.
Il mister dei sardi, viste le difficoltà palesi dei suoi giocatori, prova a porre rimedio mettendo mano alla panchina, con Deiola al posto di Gaetano. Passano neanche due minuti, ed i bianconeri trovano la rete del vantaggio con Lucca che di testa non perdona Scuffet.
Nella seconda metà di partita, la solfa non cambia, l’Udinese pur senza creare grandi spauracchi cerca la rete del raddoppio e del definitivo KO, con il Cagliari invece rannicchiato nella sua parte di campo. Negli ultimi 20 minuti, con gli ingressi di Luvumbo e Lapadula, gli ospiti provano a farsi vedere maggiormente dalle parti di Okoye, più di quanto fatto dall’inizio dell’incontro, ma senza trovare mai lo specchio della porta.
A pochi minuti dalla fine ci pensa Davis a mettere la parola fine: al limite dell’area, doppio passo su Luperto e staffilata sotto la traversa per un gol all’insegna della potenza e della velocità.
Il tabellino finale recita 2-0. Unica gioia positiva il ritorno in campo, anche se per pochissimi minuti, di Matteo Prati.
Delusione
È inevitabile vi sia grande amarezza per la prestazione offerta dal Cagliari in quel di Udine. Visti i recenti risultati e il netto cambio di passo sotto l’aspetto dell’atteggiamento, ci si aspettava tutt’altro sia dai giocatori ma anche dallo stesso Nicola.
Da un lato, è lampante come l’espulsione di Makoumbou abbia inciso notevolmente sul risultato finale, complicando di fatto anche il piano partita. Non è la prima volta che il n° 29 rossoblù commette delle ingenuità di tale caratura durante i 90', basti ricordare l’espulsione l’anno scorso all’Olimpico contro la Lazio e al Bentegodi con l’Hellas. Probabilmente è una questione di temperamento o mancata concentrazione, come se il giocatore non riuscisse a gestire per i restanti minuti il cartellino giallo ricevuto. D’altro canto, un giallo dopo 5 minuti di match è duro da amministrare, specialmente in quella zona di campo; ciò non toglie che un giocatore, al secondo anno nel massimo torneo, debba farsi carico della propria esperienza per poter prevenire o comunque governare al meglio situazioni simili.
Altra nota dolente, senza dubbio le scelte di Mister Nicola che per certi versi appaiono contorte o comunque prive di continuità rispetto alle partite precedenti, specialmente il trittico che ha fruttato ben 7 punti.
Il cambio modulo non ha portato gli effetti desiderati, con il passaggio alla difesa a 3 che mostra per l’ennesima volta le carenze difensive della squadra, con quest’ultima che appare priva di quella sicurezza e dinamicità derivante dalla linea a 4. Ricordiamo che l’anno passato, il passaggio dalla difesa a 3 a quella a 4 cambiò totalmente il destino dei sardi.
In secondo luogo, non pagano le scelte degli uomini. È chiaro che con il turno infrasettimanale alle porte un minimo di turn over sia necessario, ma la decisione di lasciar fuori giocatori come Zortea e Luvumbo lasciano perplessi. E ciò è esemplificato anche nel piano partita, dove nei trenta minuti precedenti all’espulsione il Cagliari ha fatto ben poco, pensando sostanzialmente più alla fase difensiva che quella offensiva. La partita di Piccoli e Gaetano ne sono l’emblema, isolati e privi di vivacità.
Nel prossimo turno di campionato, i rossoblù avranno l’opportunità di riscattarsi, ospitando, all’Unipol Domus, il Bologna di Vincenzo Italiano per una partita ricca di insidie.
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