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La catastrofe indiana

  • Immagine del redattore: Lorenzo Pucci
    Lorenzo Pucci
  • 30 apr 2021
  • Tempo di lettura: 6 min

Circa un mese fa si parlava di come Paesi come l’India stessero portando avanti una vera e propria diplomazia del vaccino e di come gli Stati Uniti fossero pronti a potenziare questo genere di azioni in seno al QUAD (Quadrilateral Security Dialogue). [1]

Nelle ultime settimane la situazione si è deteriorata in modo catastrofico, con tanto di stime che vedono il picco dei contagi ancora da raggiungere e che potrebbe sfiorare mezzo milione di nuovi casi in 24 ore. [2]


La situazione è molto complessa, ma per poter comprendere meglio cosa stia accadendo e come si sia arrivati a questo punto, è necessario fare un passo indietro ed analizzare come questo Paese ha affrontato l'emergenza nei mesi precedenti.

Durante le prime fasi dell’emergenza pandemica, ovvero tra febbraio e marzo 2020, nel Paese furono introdotte delle misure di contenimento simili a quelle prese da tutto il mondo in quel periodo. Il lockdown generalizzato partì il 24 marzo dello scorso anno e nel Paese furono registrati 524 nuovi casi, un numero che in quel periodo era visto come catastrofico ma decisamente non paragonabile alla situazione attuale. Già ad aprile gli esperti dell’Istituto di Scienze Matematiche di Chennai avevano scoperto che le chiusure studiate dal governo, avevano permesso un calo dell’indice R0 da 1,88 a 1,55. [3]

Il governo guidato dal Primo Ministro Modi nel mese di giugno ha dato vita al programma di riaperture, modificando di mese in mese le restrizioni sulla base dell’andamento dei contagi. I dati erano talmente promettenti che mentre in altri paesi del mondo si iniziava a lottare con la terza ondata di infezioni, qui invece si stavano ancora smaltendo gli effetti della prima ondata.

Casi giornalieri (Fonte: Worldmeter)


Come si evince dalla curva nel grafico, la situazione sembrava sotto controllo se consideriamo anche dati come la densità della popolazione e il numero di abitanti, con un aumento di casi tra luglio e agosto che rientravano nel conteggio della prima ondata indiana.

A marzo 2021 i casi hanno ripreso a crescere in maniera esponenziale e il governo indiano è finito sotto i riflettori a causa della gestione del piano vaccinale e delle misure anti-contagio.


Il piano vaccinale

L’India è il Paese dove vengono prodotti il maggior numero di vaccini al mondo, con circa il 60% della produzione globale all’interno dei confini indiani e ogni anno ne vengono esportati circa 1,5 miliardi in tutto il mondo. [4]

Prima dell’inizio della campagna vaccinale, il colosso farmaceutico Serum Institute of India, azienda che ha vinto l’appalto per la produzione del siero Astrazeneca, ha dichiarato che già da gennaio del 2021 aveva in stock 50 milioni di dosi e che puntava a produrne 400 milioni entro luglio e di superare il miliardo di vaccini prodotti per la fine dell’anno.

La campagna vaccinale è iniziata lo scorso 16 gennaio e già dopo una settimana si contava un milione di persone vaccinate con la prima dose. Il Primo Ministro Modi e il Ministro della Sanità hanno vantato il loro programma vaccinale ed erano inoltre convinti che a breve avrebbero potuto affiancare al siero Astrazeneca anche quello sviluppato dalla Bharat Biotech e noto con il nome COVAXIN. Questo vaccino però è stato approvato solo un mese dopo, a seconda ondata appena iniziata. [5]

Percentuale di persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino (Fonte: Our World in Data)


In questo grafico viene comparata la campagna vaccinale indiana con quella di altri Paesi; possiamo notare come, nonostante le premesse iniziali, non si è riusciti a vaccinare in tempo le categorie fragili, che nel piano ideato dal Ministero della Salute indiano rientravano nel secondo gruppo di persone da vaccinare: anziani e persone con patologie gravi. La grave situazione ha obbligato il Serum Institute of India (il più grande produttore di vaccini al mondo, ndr), a sospendere l’export di vaccini già a metà marzo, rallentando l’andamento della campagna vaccinale inglese e della campagna COVAX. Mentre nel resto dell’Europa sono arrivate meno dosi del previsto, nel Regno Unito si parlava di un vero e proprio rallentamento del piano vaccinale nazionale. Per quanto riguarda invece COVAX, si tratta di un programma diretto dalla WHO (World Health Organization, in italiano Organizzazione Mondiale della Sanità) che mira ad offrire i vaccini ad un prezzo calmierato a tutta quella platea di Paesi rimasti esclusi dagli accordi siglati tra case farmaceutiche e paesi ricchi. Gran parte delle fiale destinate a questo programma dovevano essere prodotte proprio dal Serum Institute of India e il blocco all’export di fatto rallenterà il progredimento della campagna vaccinale dei Paesi a basso reddito, come per esempio quelli africani. [6]


Misure anti-contagio

Se da un lato abbiamo una campagna vaccinale che non è riuscita a garantire la protezione delle fasce più deboli, dall’altro abbiamo delle forti critiche per un allentamento delle misure anti-contagio giudicato troppo precoce. Nel mirino dell’opinione pubblica c’è l’assenza di riunioni della task force governativa creata appositamente per il contenimento del virus, che si è riunita a gennaio e poi direttamente ad aprile, quando ormai i casi erano fortemente aumentati e la situazione era già stata giudicata come fuori controllo. [7] Task force che avrebbe dovuto prendere delle decisioni importanti, specie in vista di alcuni importanti eventi come le celebrazioni del Khumb Mela, il festival Holi e le elezioni amministrative nello stato del Bengala occidentale.


Le misure studiate dal governo indiano sono state spesso bypassate o comunque attuate in modo sporadico e questo lo si evince dai test fatti sulle persone che sono state nella località di Haridwar, dove si svolge il pellegrinaggio del Khumb Mela; nei controlli effettuati, più di 1000 persone sono risultate positive, e il controllo ha riguardato solo una piccola parte dei partecipanti, visto che si tratta di un evento che interessa milioni di persone e non ci sono le strutture per poter controllare tutti i partecipanti. Tra le misure proposte c’era quello di presentare un test negativo svolto nelle 72 ore precedenti all’arrivo nella località, una misura che spesso è stata violata a causa dell’imponente numero dei partecipanti. [8]


Molti hanno chiesto che il pellegrinaggio venisse bloccato, ma il Primo Ministro Modi, a capo del partito Bharatiya Janata Party, un partito nazionalista e fortemente vicino agli ambienti induisti del Paese, ha deciso di inserire delle limitazioni come quella descritta in precedenza, consapevole anche del fatto che una cancellazione di questa importantissima festa religiosa avrebbe fatto scoppiare delle fortissime potreste tra la popolazione induista.


La situazione ospedaliera e gli effettivi dati del contagio

Con la crescita esponenziale dei casi è iniziato a crescere in modo esponenziale anche il numero di persone ricoverate e il bisogno di un posto nei reparti di terapia intensiva. Ci sono testimonianze di ospedali alle prese con una carenza di bombole d’ossigeno, fondamentali per la cura dei pazienti con una sintomatologia grave, fatto poi confermato dallo stesso Ministro della Sanità nel suo profilo Twitter. [9]

Un altro problema riguarda l’effettivo numero dei contagi e dei morti. In questi giorni hanno fatto il giro del mondo le immagini delle pire funerarie nelle città principali e grazie a un’inchiesta condotta dal New York Times è stata fatta una scoperta agghiacciante. Un lavoratore di uno di questi centri di cremazione ha dichiarato che nei certificati di morte che consegnano ai familiari non segnano la morte come avvenuta per causa covid, ma si limitano a scrivere “Malattia”. A confermare questa tesi è uno studio condotto sulla città di Bhopal, che nei primi 13 giorni di aprile ha segnato 40 morti da Covid, ma nei siti dedicati alla cremazione degli infetti si sono segnate almeno 1000 cremazioni. [10] Si pensa che il problema sia da ricercare nel modo in cui vengono contate le morte dovute al covid-19.

Secondo le linee guida stabilite dall’OMS, vanno considerate come “morti covid” anche i casi in cui l’infezione non sia la causa principale della morte, quindi anche in quei pazienti con delle condizioni mediche gravi pregresse. È risaputo che il governo indiano, già durante la prima ondata, ha creato delle commissioni distrettuali nelle quali si stabiliscono se le morti sono avvenute a causa del Covid, escludendo di conseguenza tutta la casistica che l’OMS chiede di considerare. [11]


Fonti: [1] Lorenzo Pucci, La diplomazia immune: il vaccino come strumento diplomatico; TocToc Sardegna, 18 marzo 2021, https://www.toctocsardegna.org [2] Sean Russell, India Covid latest: Delhi extends lockdown as infection peak of 500,000 cases a day ‘weeks away’, The independent, 27 aprile 2021; https://www.independent.co.uk/asia/india/india-covid-cases-delhi-lockdown-b1837506.html [3] Sandhya Ramesh & Mohana Basu, R0 data shows India’s coronavirus infection rate has slowed, gives lockdown a thumbs up, The Print, 14 aprile 2020, https://theprint.in/science/r0-data-shows-indias-coronavirus-infection-rate-has-slowed-gives-lockdown-a-thumbs-up/399734/ [4] Maria Scopece, Non solo Astrazeneca, cosa succede in India sui vaccini, StartMag, 25 marzo 2021, https://www.startmag.it/sanita/non-solo-astrazeneca-cosa-succede-in-india-sui-vaccini/ [5] Redazione, Covid: India approva vaccino Covaxin, efficace all’81%, ANSA, 12 marzo 2021, https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/asia [6] Matteo Miavaldi, L’India di Modi è al collasso. E complica il piano Covax, Il Manifesto, 19 aprile 2021, https://ilmanifesto.it/lindia-di-modi-e-al-collasso-e-complica-il-piano-covax/ [7] Alia Chungtai & Mohammed Haddad, India’s second COVID wave in maps and charts, Aljazeera, 27 aprile 2021, https://www.aljazeera.com/news [8] Redazione, La terribile seconda ondata in India, Il Post, 22 aprile 2021, https://www.ilpost.it/2021/04/22/india-seconda-ondata-coronavirus/ [9] Arvind Kejriwal, Profilo Twitter, https://twitter.com/ArvindKejriwal [10] Jeffrey Gettleman, Sameer Yasir, Hari Krumar & Suhasini Raj, As Covid-19 devastates India, deaths go undercounted, New York Times, 24 aprile 2021, https://www.nytimes.com/2021/04/24/world/asia/india-coronavirus-deaths.html?smid=tw-nytimes&smtyp=cur [11] Mahesh Langa, COVID-19 deaths in Gujrat far exceed government figures, The Hindu, 18 aprile 2021, https://www.thehindu.com/news/national/other-states/coronavirus-covid-19-deaths-in-gujarat-far-exceed-government

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