Capire la Cina di Xi Jinping: Il Sogno Cinese
- Lorenzo Pucci
- 4 feb 2021
- Tempo di lettura: 4 min

“Realizzare il rinnovamento della nazione è il più grande sogno della Cina nei tempi moderni”
Con queste parole il presidente cinese Xi Jinping ha parlato per la prima volta al pubblico di una dottrina nota al mondo come “Sogno Cinese”. [1]
Tanti analisti ed esperti del settore a partire dal 2012, anno in cui sono state pronunciate queste parole, si sono chiesti che cosa fosse questo “Sogno Cinese”. Oggi si può affermare fermamente che si tratta di un’ottima chiave di lettura non solo della visione politica del presidente Xi Jinping, ma anche della società cinese moderna.
Prima di addentrarci in concetti complessi, è importante ricordare chi sia Xi Jinping. Nato nel 1952, dal 2012 è segretario generale del Partito Comunista Cinese e presidente della Commissione Militare Centrale e dal 2013 è presidente della Repubblica Popolare Cinese.
Quando nel 2012 davanti al Museo della nazione cinese in piazza Tiananmen per la prima volta si parlò di “中国梦” (Zhongguo meng, Sogno cinese), Xi Jinping aveva già in mente quale fosse strada da percorrere per realizzare questo sogno. A partire da questo evento, infatti, non solo partì una massiccia campagna di sponsorizzazione sui principali mezzi di informazione del partito ma diversi politici di alto livello, incluso lo stesso Presidente, promisero un ritorno agli antichi fasti del passato.
Sin dai tempi del leggendario Mao Zedong, storico fondatore del partito comunista cinese e della Repubblica Popolare Cinese, c’è sempre stata una visione particolare del passato cinese, una visione che ha portato ad avere un atteggiamento di grande chiusura nei confronti delle altre nazioni del mondo, dovuta a quello che nella storiografia cinese è noto come “百年国耻” (Bainian Guochi), “il secolo dell’umiliazione”. Il secolo dell’umiliazione è un periodo di tempo che va dallo scoppio della Prima guerra dell’oppio del 1834 fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale. È il periodo durante il quale l’Impero Cinese vide la sua fine per mano delle potenze occidentali e l’occupazione giapponese della Manciuria nel periodo successivo alla Prima guerra mondiale. Per la propaganda, la nascita del Partito Comunista Cinese è il momento storico che mise fine al secolo dell’umiliazione e diede vita a una nuova fase storica; quella della rinascita.
Tutti i segretari di partito a partire da Mao hanno cercato a modo loro di sfruttare questa questione, in quanto ancora oggi il fantasma dei fasti imperiali è presente nella cultura popolare cinese. [2]
Il Sogno Cinese proposto da Xi Jinping ha come obiettivo quello di ridare alla Cina un posto di rilievo nel palcoscenico mondiale. Per fare questo, come disse nel 2012, è necessario fare un percorso di rinnovamento che va a toccare vari punti nella società cinese.
Dal 2013 in più occasioni il presidente Xi ha spiegato il concetto filosofico dietro questa sua dottrina che vede un miglioramento delle condizioni di vita generali della popolazione per poter crescere come nazione. Inoltre, è un sogno che punta anche alla collaborazione con gli altri paesi del mondo, mettendo in discussione l’ordine internazionale da sempre sotto il controllo degli Stati Uniti.
Questo non è un caso visto che la stessa idea del Sogno Cinese è ripresa dal Colonnello Liu Mingfu, un colonnello dell’Esercito Popolare di Liberazione [3] che scrisse un libro sulla necessità di prendere il posto degli Stati Uniti come paese guida del mondo.
Il presidente Xi, ha fatto suo questo obiettivo dandogli però una connotazione più pacifica. L’obiettivo è quello di diventare timonieri del mondo in un 和谐世界 (Hexie Shijie), mondo armonioso. Un mondo armonioso nel quale tutti cooperano per costruire un mondo migliore, multipolare e senza lotte per l’egemonia.
La via diplomatica, quindi, è decisamente quella più adeguata per perseguire questo obiettivo, anche se spesso e volentieri negli ultimi anni la politica estera cinese è stata molto assertiva. [4] [5]
In sostanza il “Sogno Cinese” non è altro che una ristrutturazione tout-court del sistema politico sociale della Cina, in modo tale da poter diventare una superpotenza a tutti gli effetti. Una ristrutturazione che va a toccare aspetti come il welfare pubblico, che a seconda della provincia o della regione soffre di forti disparità, o anche un interesse al tema del clima con forti investimenti verso tutto il settore delle energie rinnovabili.
Spesso e volentieri si fa un paragone con il “Sogno Americano”, ricordando che effettivamente questo ha ispirato gli ideologi di Pechino.
Va però ricordato che ci sono delle differenze sostanziali: il “Sogno Americano” rappresenta il trionfo dell’individualismo, espresso perfettamente dalla storia di Tamir Sapir un immigrato Georgiano che dal nulla riuscì a diventare miliardario grazie al commercio di licenze petrolifere. [6] Il Sogno cinese invece rappresenta il trionfo del collettivismo, in quanto punta attraverso il rinnovamento della nazione a garantire dei migliori standard di vita a tutta la popolazione.
Ad oggi possiamo dire che si stanno facendo degli importanti passi verso questi obiettivi. Lo scorso novembre è stato dichiarato che in Cina fosse stata sconfitta la povertà assoluta su tutto il suolo nazionale.
Lo scoppio della pandemia da Covid-19 ha però rallentato tantissimo questo percorso, vista la crescente diffidenza da parte delle nazioni occidentali nei confronti della Repubblica Popolare Cinese, colpevole per molti di essere stata per niente trasparente nei riguardi della prima fase dell’epidemia.
Fonti e note:
[1] Eugenio Buzzetti, Il Sogno Cinese di Xi Jinping, 30 novembre 2012, AGI https://www.agi.it/estero/agichina/il_sogno_cinese_di_xi_jinping-3240884/news/2012-11-30/ [2] Xi Jinping and the "Chinese Dream", Deutsche Welle
https://www.dw.com/en/xi-jinping-and-the-chinese-dream/a-43685630 [3] Nome ufficiale delle forze armate della Repubblica Popolare Cinese e del Partito Comunista Cinese. [4] Un esempio lo si può trovare in questo articolo dell'Internazionale, Cos’è successo nel mar Cinese meridionale e perché la Cina è infuriata con gli Stati Uniti https://www.internazionale.it/notizie/2015/10/27/cina-uss-lassen-operazione-isole-spratly [5] Altro esempio si può trovare nell'articolo di Filippo Santelli, Aerei cinesi nei cieli di Taiwan, Pechino mette alla prova Biden, pubblicato su la Repubblica https://www.repubblica.it/esteri/2021/01/26/news/aerei_cinesi_nei_cieli_di_taiwan_pechino_mette_alla_prova_biden-284279028/ [6] Tamir Sapir, Wikipedia, https://en.wikipedia.org/wiki/Tamir_Sapir
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