Misoginia separatista: chi sono i MGTOW?
- Giulio Ardenghi
- 24 apr 2021
- Tempo di lettura: 3 min

La cultura popolare, i media e, ovviamente, gli sconfinati spazi di internet tendono ad avere ben chiaro quale sia l’archetipo della figura maschile di successo: l’uomo con un fisico muscoloso, con una quantità di soldi e ricchezza fuori dal comune e, soprattutto, con un fascino che gli permette di conquistare moltissime donne grazie al suo "saperci fare".
Se ben pochi tra gli uomini possono dire di avere tutte e tre quelle caratteristiche, non sempre la colpa viene data a standard di bellezza e successo irraggiungibili e/o moralmente discutibili: alcuni propongono spiegazioni alternative, forse meno semplici ma di sicuro più coinvolgenti.
Un esempio è quello della cosiddetta manosphere, ovvero l’insieme di comunità online che supportano l’ipermascolinità e, spesso, il sessismo e la misoginia. Secondo la narrativa della manosphere, il femminismo ha lasciato un marchio indelebile sulla società, rendendola ginocentrica, cioè incentrata sui bisogni e desideri delle donne anche a discapito di quelli degli uomini. In questo scenario, i maschi sono tacitamente costretti a essere docili e deboli di carattere, e a negare caratteristiche maschili per natura (secondo queste comunità online) come l’aggressività e la propensione alla leadership.
Se i gruppi in seno alla manosphere sono più o meno tutti d’accordo riguardo alla diagnosi del problema, ognuno di essi cerca di risolverlo a modo suo. Una delle comunità particolarmente singolari in tal senso è costituita dai MGTOW (Men Going Their Own Way, ovvero “uomini che vanno per la propria strada”), ovvero persone di sesso maschile francamente misogine che si rifiutano, in buona sostanza, di intrattenere relazioni stabili con le donne preferendo, appunto, andare per la loro strada. Così facendo, i MGTOW tentano di sottrarsi al meccanismo ginocentrico e di perseguire una vita in cui possano veramente conformarsi a quello che pensano un uomo debba essere.
Non stupisce, dunque, se molti tra i MGTOW si trovano online, magari nei forum e nelle pagine legate alla manosphere, a consigliare ad altri uomini di lasciar perdere le relazioni di lunga durata e preferire incontri occasionali. Tuttavia, molti altri fanno un passo ancora successivo, ovvero quello di scegliere una vita di celibato, e la ragione di ciò è che ritengono che ogni qualvolta un uomo abbia un rapporto sessuale, anche se consenziente, con una donna, egli si espone al rischio di essere accusato di stupro, e la società crederà sempre alle accuse messe in piedi dalla donna, anche quando non sono vere. Infine, i più oltranzisti tra loro decidono di estraniarsi dalla società completamente, e pertanto si ripromettono di non guadagnare più di quanto gli serva per vivere e di evitare le interazioni con gli altri (salvo le loro amicizie online) il più possibile.
Innanzitutto, è facile notare come la volontà estrema dei MGTOW di ritornare a un archetipo maschile più “tradizionale” finisca per rifiutare alcune delle caratteristiche principali di quell’archetipo, ovvero la promiscuità sessuale e la ricchezza.
Inoltre, i MGTOW sono diversi da altri movimenti della manosphere più famosi di loro, come i pick-up artist e gli incel, perché a differenza dei primi non ritengono sia utile o possibile “riscattare” la propria mascolinità tramite l’arte della seduzione, e a differenza dei secondi non pensano che sia possibile cambiare il mondo tramite proselitismo online, attentati o rivoluzioni.
Se la seduzione e l’aver avuto molte partner sono visti come delle aree di competizione tra gli uomini lungo più o meno tutto il periodo della loro vita, sono soprattutto i giovani e gli adolescenti che, essendo più influenzabili e avendo più bisogno di risposte, sono più vulnerabili alla narrativa di gruppi come i MGTOW. Per questo è necessaria un’educazione che renda i ragazzi in grado di usare internet in modo critico e di capire che in campi come le relazioni, l’amore e la sessualità nessuno è in gara con nessuno.
Fonte copertina: L'Opinionista
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